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Channel: cavaz – Gli anni 80 Il sito dedicato a noi degli anni ottanta
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Harcdastle & McCormick: un distillato di anni 80

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Aaahh, Hardcazzle & McCormick.

Chiamavamo ovviamente così la serie prodotta dal solito Stephen J. Cannell (uno che ha all’attivo 40 serie tra cui A-Team, Agenzia Rockford, Ralph Supermaxieroe, Riptide e Renegade), e che in questo caso va sul sicuro cucinando una serie di avventure basate sugli ingredienti più classici delle serie TV d’azione anni 80: una coppia improbabile e una bella macchina.

La coppia è formata da Milton Hardcastle (Brian Keith), un ex-giudice in pensione con il rimorso di aver lasciato a piede libero parecchi criminali grazie a cavilli burocratici (in Italia si sarebbe suicidato) e Mark McCormick, ex-pilota e ladro d’auto, accusato ingiustamente del furto di un’auto da corsa e che il buon giudice si trova di fronte in una delle ultime udienze.

La coyote-x
La coyote-x
La macchina è la Coyote X, una auto “in scatola di montaggio” basata – come quasi tutte queste auto – su un telaio VW Maggiolino ma spinta da un motore Porsche 914 e con una linea ispirata alla McLaren M6BGT e la guida a destra.

Dalle nostre parti sarebbe stato come fare una finta Ferrari con la carrozzeria in plastica, un telaio Fiat 500 e un motore Alfa V6: non proprio il massimo del fascino, eppure la Coyote X, forse proprio perché così strana (le portiere fisse obbligavano a entrare e uscire come Spiderman), piaceva ed era di fatto la terza protagonista della serie, visto che questa si basa largamente sugli inseguimenti. In quegli anni di desideri semplici tutti volevamo le stesse cose: andare a letto con Samantha Fox e guidare la Coyote X, per esempio.

La trama della serie, andata in onda su Italia1 a partire dal 1985, è semplice ma ben congegnata: convinto dell’innocenza del ragazzo, il giudice lo prende in custodia e gli promette di aiutarlo a dimostrare la sua innocenza a patto che Mark gli dia una mano a chiudere i conti con il suo elenco di criminali impuniti (in Italia lo avrebbero fatto accoppare dalla mafia).

La coppia vecchio burbero-giovane ribelle funzionava, grazie soprattutto a due bravi attori: Brian Keith era stato il noioso maggiordomo della serie “Tre nipoti e un maggiordomo”, ma chi se lo ricordava più? Era molto più figo come giudice Hardcazzle con la passione per le armi. Era simpatico anche McCormick (Daniel Hugh Kelly, uno di quegli attori “che non sono diventati niente”, come dice Uma Thurman in Pulp Fiction).

Come Ralph Supermaxieroe, anche Hardcastle & McCormick è una serie ancora piacevole da guardare, specie se vi piacciono gli inseguimenti con il rombo finto della macchina di sottofondo.

E come tutte le serie del bravo Stephen Cannell, anche questa ha come marchio di fabbrica una sigla bellissima: “Drive”, una canzone che più americana non si può e che non avrebbe sfigurato in un album di Bon Jovi.

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